domenica 22 maggio 2011

NON LASCIARMI (MAI)

Ho amato molto questo film. Il tema, sulla carta, è morboso: cloni di esseri umani, allevati esclusivamente per utilizzarne gli organi.La storia è delicata, struggente. Due "cloni" si innamorano e si convincono che questo amore darà loro il diritto di vivere più a lungo...

Alcuni momenti particolarmente tristi, bellissimi:l'entusiasmo con cui i i ragazzini della scuola (in cui i cloni vengono cresciuti con l'illusione di essere dei privilegiati) aspettano il "baratto", dove lo spettatore costernato vede poi che, in cambio di pochi soldi, riceveranno bambole rotte..vecchie cassette musicali...i rimasugli della vita altrui - giocattoli preziosi, per loro che non hanno nulla di proprio, neppure appunto la loro vita.

La scena in cui Kathy, l'unica consapevole, rimprovera gli altri perché imitano il linguaggio televisivo anche nei rapporti tra di loro , fin nelle frasi che usano (it's so untrue ripete sussiegosa una ragazza, che ha sentito quest'espressione in una sit-com). Agghiacciante e vero.

Ci sono molti altri momenti commoventi, dove i sentimenti umani - amore, gelosia, dispetto...sono come amplificati dalla precarietà della vita di questi "esseri".

Un bel film, tratto da una storia, non per niente, di Kazuo Ishiguro (l'autore di The Remains of the Day, cioè Quel che resta del giorno).

Per me, una storia indimenticabile.

Qualcuno ha criticato la traduzione del titolo, da Never Let me go a Non lasciarmi; io non sono d'accordo. In inglese "let me go" è meno enfatico di "leave me", per cui serve quel "never" per dare più forza all'implorazione; "non lasciarmi", in italiano, secondo me è perfetto.




domenica 15 maggio 2011

GLI INTRADUCIBILI (?) : HOMBRE SIN HOMBRIA

Udii l'espressione per la prima volta da una signora argentina, indignata per il fatto che il pilota italiano si rifiutava di atterrare all'aeroporto di Genova, per via del vento.

Nella fattispecie, ovviamente, era doverosa la prudenza del povero pilota; eppure mi colpì l'epiteto in spagnolo, sintetico, perfetto, pungente senza essere volgare.

Potremmo tradurlo "uomo senza (sin) virilità", laddove la virilità va intesa però nel senso ampio, latino, di audacia e coraggio che si ritenevano (solo un tempo?) prerogativa maschile.

Le traduzioni che mi vengono in mente sono più o meno volgari; inoltre vi si perde quello stupendo hombrìa, l'essere uomo, al di là di ogni dubbio, al di là del politicamente corretto (che non era in cima alla lista di priorità della mia amica argentina).

Non essendo io, però, esperta di spagnolo, aspetto vostri suggerimenti per tradurre l'espressione, my Gentle Readers.

Dimenticavo: ovviamente, tra le mie frequentazioni, virtuali o effettive che siano, non c'è alcun hombre (nè alcuna mujer) sin hombrìa.

sabato 14 maggio 2011

"Dicaah..." - Vorrei comprare un libro... "Un libro, dice??" (




E' uscito il nuovo libro del Rockpoeta, si intitola Pallottoliere Bianco. Si può acquistare online qui , ma a me e ad altri amici genovesi faceva piacere comprarlo in libreria. Così sono andata a cercarlo da Feltrinelli. Ma l'editore (Neuma) è troppo "piccolo" per i loro gusti; abbiamo dovuto insistere parecchio perché prenotassero il libro e lo facessero arrivare.

Fin dall'inaugurazione della nuova Feltrinelli ho avuto molti dubbi. Non ci avevo fatto ancora un post perché è frequentata da amici, e sul mio blog non vorrei ferire le persone che conosco. Ora però,ve lo devo proprio dire. Ma che libreria è che non ordina un libro perché l'editore non è famoso? tra un po' ci diranno: "No, guardi, il libro pesa solo trenta grammi, non abbastanza per noi".

Quei libri accatastati...quelle persone in posa plastica, apparentemente intente a leggere, sempre "in tiro" e ben pettinate...quando noi veri lettori sappiamo che la letttura richiede concentrazione e, anche, un certo abbandono...come diceva una mia, arguta, collega: "I libri messi lì così mi fanno venire in mente la roba da stirare". Cioè mettono ansia, anziché voglia di leggere. E se chiedi un libro i commessi, pur (di solito) gentili, si comportano come se fossero al supermercato: vada al reparto tale, oppure: lo ordini da Internet, mi ha detto uno (ma come?? e la libreria a che serve?).

Come dice l'mpiegata dei Soliti Idioti (mitico programma di MTV): "Va beh". Da BOZZI, antica e prestigiosa libreria genovese, sono più gentili; però fanno anche pagare di più, per via delle spese di spedizione.

Il libro, comunque, è molto bello.

Come saluto a chi ha fatto storie per ordinarlo cito soltanto questo, dalla poesia Blog Resistenza:

Voi
Noiosi e stereotipati benpensanti
Finti ricchi dal cervello
Devitalizzato.

E permettetemi di dirlo: finti intellettuali.

Ciao Gentle Readers, scusatemi per questo ritorno un po' polemico.